Lo shiatsu si sviluppa e si afferma in Giappone come forma terapeutica a partire dall’ottocento, rielaborando i principi della medicina tradizionale cinese. Utilizza lo strumento più semplice la mano.
Quando sulla Terra non vi erano altre forme di medicina, le mani erano lo strumento primario per intervenire su una persona malata su se stessi.
Nel corso di millenni l’uomo ha codificato il modo in cui intervenire attraverso tecniche e metodiche che sono sopravvissute fino ai nostri giorni. L’antica medicina cinese (MTC) aveva scoperto che sul corpo umano in salute la presenza di canali nei quali l’energia vitale circola in modo armonico e avevano osservato che quando la circolazione veniva bloccata si innescavano dei disequilibri.
- Si basa sul principio che nell’individuo è presente una fitta rete di canali, detti meridiani, in cui scorre un’energia vitale chiamata in giapponese “Ki” (Qi in cinese). Dall’equilibrio e dall’armonia di questo flusso dipendono la salute e il benessere psicofisico. Ogni squilibrio energetico infatti determina un disturbo.
- Anche le tensioni emotive creano blocchi nella circolazione del Ki e si ripercuotono sul corpo con fastidi di vario tipo. Ansia, stress e tristezza possono causare dolori localizzati o addirittura una ridotta funzionalità degli organi.
- Esercitando pressioni delle dita e dei palmi delle mani lungo il percorso dei meridiani, su precisi punti che agiscono sul flusso energetico come interruttori, l’operatore shiatsu riesce a sciogliere i blocchi, ad allentare le tensioni, a ripristinare il corretto flusso di energia e a riportare il benessere sia a livello fisico che emotivo.